giovedì 30 agosto 2012

corsa ad ostacoli

Non mi sono mai pentita di aver fatto qualcosa .
Se figura nel mio percorso, significa che quando il passato era il mio presente avevo motivi validi per camminare in quella direzione.
Ho ammesso a me stessa che alcuni erano passi falsi, riconosco di essere inciampata e di essermi sbucciata le ginocchia più volte, ma adesso qualche piccola cicatrice è rimasta a farmi da promemoria.
Tirando le somme, non ho rimorsi.
Eppure a volte un rigurgito di passato sale su e mi lascia la bocca amara.
Beato proust che sentiva il dolce sapore di madeleine !

giovedì 12 luglio 2012

Analisi in corso


In prima fila, puntuale. Sempre presente, fisicamente.
Mentre ricopio precisa sul mio quaderno i segni di gesso che vedo alla lavagna, penso.
Ma io, che cosa ci faccio qui?
Mi manca il fiato per un istante. Mi osservo dall'esterno e mi accorgo di essere completamente fuori posto.
Dovrei alzarmi, uscire di qui e non tornare più.
Questo pensiero passa veloce, poi mi dico:
"No, non avrò perso così un anno. Darò gli esami previsti dal mio piano di studi, poi si vedrà se
mi piace, non mi piace, ho scelto giusto, ho visto sbagliato."
Avrò modo di pensarci poi. ( poi? quando avrò questo tempo, se lo butto via così?)
Sono solo nervosa in vista degli esami? spaventata dalla mole di lavoro che mi aspetta ? arrabbiata per la mia incapacità di gestirlo?
 Motivazioni, ecco l'anello mancante.
Ho bisogno di buoni propositi, o di pensare meno e fare di più.

Analisi, torniamo a noi due.

domenica 29 gennaio 2012

L'ora di punta. Traffico di pensieri.

Sono sfibrata come un capello decolorato ,
avvilita come una piantina dimenticata sotto il sole d'agosto ,
disillusa come un universitario che studia da anni avendo dimenticato il perché,
rassegnata come l'anziano in fila alla posta, che si lamenta e sospira,
spenta come l'intuizione brillante di un momento, sfumata.

Mi guardo intorno, disperazione.
Mi guardo dentro, desolazione.
Mi guardo indietro, eccomi.
Mi ricordo, determinata.
Mi sono persa per strada.

Precipito, aspettando il suolo.
Bene, sto bene grazie. E tu?

Iscrizione

Passati i test, è il momento di iscriversi.
Si fa online, così si fa prima.
Niente spreco di carta, niente spreco di tempo, niente spreco di energie.
Semplice, facile e veloce.
Si, forse è così che lo avevano pensato, ma non è così che funziona.
Punto primo: accedere alla segreteria online. Anzi, trovarla prima.
Poi bisogna compilare tutti i moduli del caso e rispondere alle varie:
"Ha una carriera universitaria aperta?"
"No"(ma se me ne fate iniziare una mi fate contenta)
Dove abiti, quale scuola superiore hai frequentato, a quanti anni ti è caduto il primo dente...
Il modulo è completo, ora puoi compilare quello seguente. Evviva .
Se riesci a compilarli tutti come si deve, giungi al modulo-fulcro della tua iscrizione: quello del versamento.
Dal momento in cui paghi le tasse ti arrivano la matricola e il pin e tutto il resto.
Sei finalmente parte di questa grande famiglia:
Insomma con le parole "pagamento effettuato" in realtà ti danno un caloroso "benvenuto"!
Perfetto, adesso ho finito.
Devo "solo" stampare il tutto e portarlo in segreteria. Mah si, che vuoi che sia.Ci vado domattina.
(La mattina seguente) 
"Buongiorno. Sa indicarmi la segreteria per favore?"
"In fondo a destra"
Ma veramente io non ho chiesto il bagno...
Ah eccola. Ah ma c'è un'ora di fila da fare. Ah ma quasi quasi me ne torno a casa.
Ah ma non posso. Mi metto in fila e aspetto. All'improvviso arriva un ragazzo che chiede " per consegnare il plico d'iscrizione?" e l'addetta gli indica uno scatolo nel quale infilare la busta.
Cinque o sei di noi escono dalla fila e si avvicinano furtivamente allo scatolone.
Stiamo tutti pensando "Ma perché non ho chiesto prima?"
Comunque  infilata la busta, finito il dolore.
Me ne torno a casa, e mi fa male la testa.

lunedì 26 settembre 2011

Diplomata senza diploma

Ho studiato 5 anni, mi sono diplomata in tempi utili, ho preso anche un buon voto all'esame.
Allora mi spiegate perché non riesco a farmi dare il diploma.
Per adesso mi basterà l'attestato del diploma, perché per avere l'originale bisogna aspettare l'anno prossimo.
Va benissimo, allora ditemi quando la segreteria è aperta al pubblico così vengo a consegnare
modulo di richiesta e bollettino del versamento -di importo pari a 15,13 euro.
Bene, la segreteria è aperta dalle 9,00 alle 10,30.
Tre giorni a settimana .
Ma poi perché per ottenere un attestato c'è bisogno di pagare 15 euro?
Mi arriverà  forse in un elegante confezione regalo con tanto di bigliettino di auguri?
O magari corredato di porta-attestato in pelle rossa e certificato di autenticità?
Comunque se posso scelgo la consegna a domicilio;
sapete preferirei risparmiare l'ora di treno che devo fare per arrivare a scuola...
A non si può?E' una nuova tassa e basta?
Nel senso che io pago ma che in realtà non compro nulla ?
* perplessità *
Comunque le carte le ho consegnate quindi quando posso ripassare per ritirarlo, questo attestato?
Giovedì.
Giovedì questo?
No, giovedì prossimo.
Ah. Va bene torno il 22.
Me ne torno a casa poco convinta e sul calendario cerchio il giorno 22.
Non avendo nessuna voglia di farmi un giretto a vuoto di giovedì mattina, telefono mercoledì  per assicurarmi che l'attestato sia pronto.
No no, devi venire sabato 24.
Magra consolazione: almeno il sabato il biglietto giornaliero costa meno del solito, perché è week-end. Perché la gente se ne va in giro il fine settimana. Sulla spiaggia, per musei, al parco.
Io invece no. Vado a scuola.
Credevo di aver finito la scuola; adesso credo che sarà lei a finire me.

sabato 17 settembre 2011

L'inizio dell'incubo.

" Incubo." è la mia prima impressione sull'università.
Se i test d'ingresso sono un assaggio della vita universitaria, allora i prossimi anni si prospettano difficili.
Una marea di studenti, un caldo infernale. Nessuno sa nulla , si aspetta e basta.
C'è chi controlla moduli, chi prende un caffè al bar, chi sta seduto e tace...ma siamo tutti nervosi. Tranne il custode, che risponde vago alle domande degli studenti ansiosi.
E' ora, si entra.
"Bene, è quasi fatta. Giusto il tempo di sistemarci e poi si comincia..."è stato l'ultimo pensiero positivo della mattinata.
Dopo tre ore siamo stati  finalmente sistemati -siamo impilati negli angusti banchi dell'aula con i nostri sederini attaccati su quelle improponibili sedie di legno...inizio a provare una profonda empatia per le galline da batteria.
E pensare che in aule del genere dovrò passarci ore e ore nei giorni a venire!
L'atmosfera è strana. Non ci conosciamo, cerchiamo di socializzare, ci scambiamo informazioni ma sappiamo perfettamente che siamo "tutti contro tutti".
Non ci si aiuta, non si passa, non si copia.
Per un quarto di punto in meno sei fuori.
E l'ansia cresce.
Arrivano i test, finalmente.
Tra due ore gli ottanta quesiti dovranno avere una risposta ...iniziamo subito.
La prima sezione è cultura generale: domanda numero uno:
 "Metti in ordine cronologico le opere di Montale"...ehm...iniziamo bene... .
Passo alla seconda.

(...Esattamente due ore e 15 minuti dopo...)
"Posate le penne e consegnate."
Ecco l'ultima crocetta ed ho finito. Giusto in tempo!
Si guadagna l'uscita a suon di "Quante risposte hai dato?"" Che hai messo alla numero 6?""No quella era proprio impossibile!"...
Quanti saremo? Tanti e tanto diversi, eppure per un momento condividiamo gli stessi pensieri. "Speriamo bene,speriamo che entro..." Prevedibili. Spaesati. Stanchi.
Immersi negli stessi ragionamenti, aspettiamo il pullman.
Mi sento come intrappolata in una gelatina informe...caldo. Fa davvero caldo.
Occhiali occhiali occhiali...dove sono finiti i miei occhiali da sole?Ah, eccoli.
Cosa mi resta da fare adesso?mmm...prendere il treno, arrivare a casa sana e salva, buttarmi sul letto e riposare...staccare il cervello per almeno 2 ore e poi...
E poi devo assolutamente far tacere questa vocina impertinente che continua a sussurrarmi all'orecchio
 "Ma la vita universitaria farà davvero per te?"